Date
30/11/2023

Nonostante le sue dimensioni, il Brasile ha dimostrato in passato una forte capacità di reagire alle crisi più rapidamente di molti altri paesi.Qual è la situazione attuale in Brasile forte della crisi del Covid-19? Qualche giorno fa abbiamo discusso dell'economia brasiliana con il presidente del Bndes (l'equivalente del CDP in Brasile) in un evento proficuo sponsorizzato dall'ambasciatore Francesco Azzarello. Dall'analisi dei dati presentati, è emerso che l'iniezione da parte della Banca Centrale di una quantità così ingente di liquidità in questi mesi di crisi ha fatto sì che in quasi tutti i settori, ad eccezione di alcuni servizi, l'attività economica sia già tornata ai livelli precedenti al Covid a febbraio. Inoltre, la banca agirà con la logica di una banca d'investimento privata, entrando anche nel capitale del private equity, con priorità nei settori dei servizi sanitari e igienici pubblici, dell'oil & gas e della green economy, oltre a facilitare gli strumenti per la protezione del rischio di cambio. Stiamo parlando di liquidità interna perché le riserve in dollari di oltre 350 miliardi sono rimaste pressoché invariate durante la crisi e danno conforto al Paese in relazione al suo debito. Questa è la situazione in Brasile oggi. In questo contesto, non sorprende vedere come il settore agroalimentare, che vale circa il 20% del PIL brasiliano, non abbia mai smesso di crescere nemmeno durante la crisi. Quest'anno è un anno record per il raccolto di soia, caffè, cotone e altre colture e, a parità di terreno coltivato, le nuove tecniche dell'industria 4.0 o i fertilizzanti di ultima generazione fanno la differenza. E in questo le aziende italiane presenti, come Engineering o Biolchim, per citarne due, si distinguono positivamente. Chi è interessato a questo settore sa che la superficie coltivata in Brasile vale solo il 7,6% del suo territorio e il settore è molto attento alla crescita sostenibile nonostante circolino molte informazioni fuorvianti. Un recente studio condotto dal Ministero dell'Agricoltura degli Stati Uniti vede il Brasile come il primo paese al mondo in grado di aumentare la propria capacità di produzione alimentare del 40% nei prossimi 6 anni (rispetto al 15% in Cina e al 10% negli Stati Uniti). Tornando all'asse Italia-Brasile, le aziende italiane stanno giocando un ruolo chiave. FCA non ha frenato gli investimenti e sta rivoluzionando l'offerta commerciale alimentando la catena di fornitura delle PMI italiane; Pirelli è presente da oltre 90 anni e ha inaugurato il più grande centro di test un mese fa alla periferia di San Paolo. Tim con i suoi 55 milioni di clienti è entrata nel gioco dei pagamenti digitali, Enel è il primo operatore energetico in Brasile con ambiziosi programmi di espansione e la creazione del primo distretto digitale metropolitano. Chiesi ha inaugurato i suoi nuovi uffici e sta valutando acquisizioni strategiche in un settore, quello farmaceutico, che continua a crescere a doppia cifra. Queste grandi aziende fanno ora parte del tessuto societario brasiliano e durante il Covid si sono tutte mobilitate, come Pirelli, che ha donato l'equivalente di 4 milioni di pneumatici. Le nuove misure di Simest sono arrivate con un tempismo perfetto perché, grazie a questi incentivi, negli ultimi due mesi abbiamo visto diverse PMI italiane aprire filiali commerciali in Brasile. Al di là dei contributi, tuttavia, vediamo molti progetti e interessi in diversi settori. Per citare alcuni esempi, Genera (risparmio energetico), Fisia (igiene), CRLab (bellezza), TecnoCap (packaging), Melegatti, Liguori, Salov (cibo), SoftLab (It-Cybersecurity), Nuova Temas (automative). E per quanto riguarda la vendita al dettaglio, ci sono due storie di successo in crescita come Bacio di Latte, con un target di 100 negozi, e Intimissimi - Calzedonia, che durante la crisi è cresciuta del 400% nell'e-commerce. Graziano Messana Amministratore delegato GM Venture e presidente della Camera di Commercio Italiana di San Paolo.Articolo originale in italiano.